Alpinismo ed Escursionismo nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio
Le numerose vette che fanno da contorno alle piane e ai pendii del Passo di Gavia rappresentano per alpinisti ed escursionisti mete ambite e dal fascino particolare. Il sottogruppo Sobretta Gavia offre al visitatore innumerevoli itinerari di difficoltà facile fino a alpinistiche vere e proprie con tratti di arrampicata e divertente progressione su cresta e morene.
La vetta simbolo del Gavia è senza ombra di dubbio il Corno dei Tre Signori che con la sua mole domina da ogni lato la visuale dell’alpinista. La cima culmina alla considerevole quota di 3360mslm e nonostante il dislivello da affrontarsi sia solo di circa 950 metri la scalata è tutt’altro che banale ed immediata. L’alpinista attraverserà nella lunga ascensione praterie e torbiere affascinanti, morene desolate e selvagge, pareti di roccia morenica e tratti attrezzati con catene fino all’isolata Bocchetta dei tre Signori, spartiacque tra la Valle del Gavia e le alture dell’Ercavallo. Da qui dopo un breve tratto in discesa inizia la lunga e faticosa salita su sfasciumi e morene fino sotto il contrafforte roccioso che chiude la cresta E. Circa 30 metri di splendida arrampicata (II+/III) portano in cresta e quindi sulla panoramica cima. Salita valutata nel complesso EEA, PD-, III. Tempo di percorrenza solo salita circa 3.30h. Utile spezzone da 30 metri per discesa in doppia dalla cresta.
Accanto alla più imponente cima del Corno dei Tre Signori troviamo la bella punta piramidale che fa a nome Gaviola, 3050mslm. Tra tutte le cime questa è senza ombra di dubbio la più accessibile e facile in termini di dislivello e difficoltà. Si tratta di una splendida escursione su strada militare e quindi su comodo sentiero che si svolge in circa 1.30h. Non essendo richieste particolari attrezzature al di fuori del semplice escursionismo la salita può essere affrontata da chiunque, anche senza particolare allenamento e capacità tecniche. L’escursionista attraverserà prati e radure dal fascino ipnotizzante, una bellissima strada militare e un comodo sentiero che porta fino in vetta. Il panorama è senza ombra di dubbio uno dei più belli che si possano ammirare. Ben visibili il Lago Bianco, il Lago Nero, la Valle delle Messi e la Valle di Gavia, oltre che le bellissime torbiere e laghetti disseminati nelle morene sottostanti. La salita è valutata nel complesso EE – F e copre un dislivello di circa 450 metri.
Al di là del Lago Bianco e della strada del Passo Gavia troviamo invece la bella ed isolata cima del Monte Gavia che con i suoi 3223 metri sul livello del mare rappresenta una delle cime più selvagge ed isolate del valico, anche se all’apparenza sembra a pochi minuti di cammino dal ciglio della strada. La forma a guglia e il colore rosso intenso delle rocce fanno di questa montagna un must per gli amanti dell’avventura e dell’esplorazione. La salita inizia proprio alle spalle del rifugio Bonetta e segue per buona parte dell’itinerario una affascinante strada militare che poi muore su prati e morene fino a diventare un sentiero ripido e spettacolare. Raggiunta l’anticima del Monte Gavia è invece richiesta buona padronanza dell’arrampicata che risale con difficoltà attorno al II il versante all’apparenza inespugnabile della montagna. Vista la centralità della montagna il panorama non può essere che splendido: dalla sottostante Val di Rezzalo fino alle lontane cime della Valtellina verso nord e alle vette granitiche dell’Adamello Presanella verso sud. Nel complesso la salita si sviluppa su circa 600 metri di dislivello in poco più di 2 ore e mezza con valutazione EE – II.
Se le tre cime sopra descritte hanno come punto di partenza proprio il piazzale del Rifugio Bonetta la Valle del Gavia è invece scrigno di altri eccezionali itinerari alpinistici di alta montagna e degli amanti dell’esplorazione. Tra quest’ultime annoveriamo la salita alla Punta Sforzellina che con partenza dal Rifugio CAI A.Berni risale in poco più di 2 ore le morene del versante destro idrografico della Valle del Gavia fino al Ghiacciaio della Sforzellina e quindi per sfasciumi e morene lunari arriva in vetta. La valle del Dosegù, sede dell’imponente ghiacciaio Dosegù, è invece la porta d’accesso verso le alte cime che compongono le ommità del ghiacciaio. Tresero (3602mslm), Pedranzini (3599mslm), Dosegù (3560mslm) e San Matteo (3678mslm) rappresentano ascensioni alpinistiche di alto livello e dal fascino secolare. La Battaglia del San Matteo rappresenta uno dei combattimenti più cruenti e difficili della Grande Guerra, in queste montagne chiamata Guerra Bianca, ed è stata per molti decenni la battaglia combattuta alla quota più elevata sul livello del mare. Le scalate richiedono abilità alpinistiche visto che la salita avviene su ghiacciaio crepacciato e su pendenze anche elevate. La moltitudine di itinerari e vie di salita adatte ad ogni livello di difficoltà rende la Valle del Dosegù senza ombra di dubbio un must per gli alpinisti, sia in periodo estivo sia in periodo primaverile. L’apertura a fine maggio della strada del Passo Gavia infatti rende possibile emozionanti scialpinistiche anche in tarda stagione senza però dover affrontare dislivelli impegnativi e chilometraggi a doppia cifra. Le cime sopra citate rappresentano un’estremità della grande traversata delle Tredici Cime. Per gli amanti dell’esplorazione ricordiamo anche le ascensioni alle cime Vallumbrina, nelle cui vicinanze troviamo il bivacco Battaglion Ortles, cima Villacorna e il Monte Mantello che con la sua parete nord rappresenta un divertente ed abbordabile itinerario di sci ripido da affrontarsi in periodo primaverile.
Verso ovest invece troviamo la splendida ed immacolata Valle delle Messi che offre all’escursionista itinerari per ogni gusto e desiderio. Dalla selvaggia e inaccessibile Punta Pietrarossa fino alle lontane cime Savoretta, Valmalza e Savoretta Tonda. Prati immensi, radure selvagge, valli desolate e morene isolate e lunari fanno da contorno ad uno dei luoghi più belli dell’intero Parco Nazionale dello Stelvio. Splendidi laghi, fauna di ogni tipo, silenzio puro ed immacolato fanno da contorno a splendide escursioni ed ascensioni alpinistiche nonché in periodo primaverile e/o invernale ad eccezionali scialpinistiche e avventure sulle nevi e sui ghiacci.
Per coloro che invece cercano la pace e la tranquillità senza particolari sforzi fisici le piane selvagge del Passo Gavia e della vallata omonima non aspettano altro che una visita. Troverete trincee, costruzioni militari, facili sentieri, prati dove sdraiarsi ad ammirare il colore blu del cielo e incantevole silenzio. Se dobbiamo trovare fonti di “disturbo” saranno solo marmotte, camosci, stambecchi, vipere, pernici, ermellini e tante altre specie che vivono indisturbate queste vallate e praterie. Sarà sufficiente fermarsi, ascoltare e lasciarsi trasportare dalla bellezza dal Passo Gavia. Magia. Amore.