Sono passati 61 anni esatti da quel 8 Giugno 1960, quando il Gavia venne affrontato per la prima volta dal Giro d’Italia, la carovana rosa riuscì a passare agevolmente grazie al lavoro di Rocco Silvestri e della sua squadra, che liberò la strada dalla neve, la curiosità è che oggi, dopo appunto 61 anni, è tornato il figlio Quirino, che vedete in foto da bambino seduto sulla fresa, a pulire il Gavia come fece suo padre. Era il 1952 quando Rocco riuscì a liberare la sua Livigno dall’isolamento invernale che fino a quell’anno tenevano il Piccolo Tibet isolato dal resto del Mondo. La figura e la fama di Rocco Silvestri, definito “angelo custode della strada” ha superato ben presto i confini livignaschi, proprio il Gavia nel 1960 venne tenuto pulito dai suoi uomini e dalle sue frese, tanto che la stampa sportiva si complimenta con lui per l’ottimo lavoro, con articoli di giornale e citazioni su tutte le testate nazionali. Nel 1971 riceve la stella d’oro dell’ACI, come appaltatore dei lavori di apertura e di manutenzione invernale della strada del Passo del Foscagno, alla quale si è sempre prodigato con passione e competenza, senza risparmio di uomini, di mezzi e con sacrifici economici, per garantire la viabilità su una dei valichi più soggetti a bufere di neve, mantenendo il collegamento tra Livigno ed il resto della Valtellina, appalto che la sua famiglia ha tutt’oggi. Lascio qui sotto le parole di Alfred Schmidt, ingegnere ed amico di Rocco Silvestri, tra i fondatori di quella che sarà l’azienda tedesca che produce i mezzi fresa neve stradali più famosi al Mondo.
“Nel 1957, nella nostra piccola azienda di St. Blasien, venne a farmi visita un giovane italiano di Livigno. Avevo trascorso una vacanza a sciare in Engadina e sapevo che Livigno si trovava in una valle alpina oltre i 1800 metri raggiungibile d’inverno percorrendo il Passo del Foscagno o la Forcola di Livigno. A quei tempi questi due passi, entrambi situati oltre i 2200 metri, restavano spesso chiusi per diversi giorni a causa della neve. Quest’uomo snello e atletico, dalla faccia abbronzata dal sole, si presentò come Rocco Silvestri e mi spiegò di essere stato il responsabile dell’apertura di entrambe i passi. Rocco era proprietario dell’albero Spöl, di un’impresa di autocarri, di una pompa di benzina e di un piccolo supermercato. Era venuto da me perché era interessato ad acquistare una delle nostre neonate frese per la neve montate su Unimog. A quei tempi avevamo consegnato alcune di queste macchine solo in Germania, mai in Italia, Rocco fu il primo a volerla. Mi chiese spiegazioni con molte domande tecniche e si fece illustrare la macchina in modo dettagliato, era convinto che la nostra tecnologia fosse l’ideale per sgomberare i passi di Livigno. Rocco mi apparve un giovane impresario onesto e affidabile, che voleva prendere in mano un impegno grande, così entro pochi mesi gli consegnai la fresa VF1 con Unimog, nostro gioiello dell’epoca, primo modello Schimdt consegnato in territorio italiano. Essendo fortemente soddisfatto nell’uso, si erano fissati i presupposti per un rapporto duraturo, tanto da servirsi esclusivamente presso la nostra azienda per tutti i suoi fresa neve futuri, sono stato particolarmente felice del fatto che Rocco sia diventato anche un buon amico.” Ingegner Alfred Schmidt sul libro “Rocco Silvestri, una storia di Livigno”.
Marco Trezzi